Domotica cos’é

Autore : Antonio Sopranzi

Partiamo dalla considerazione che i normali impianti elettrici presenti nelle abitazioni svolgono le normali funzioni di base. Quali ad esempi l’illuminazione, la citofonia, la gestione del riscaldamento ecc… Si stanno però diffondendo molteplici altre soluzioni che consentono di aumentare il livello di confort delle nostre case.

domotica

Mi riferisco ad esempio alla possibilità di alzare e abbassare le tapparelle in modalità singola , di creare configurazioni di clima ideale, di controllare l’esterno della casa da un videocitofono. Queste funzioni in un impianto elettrico tradizionale potrebbero essere realizzate ma non possono dialogare tra loro. Ogni funzione infatti può essere comandata solo da un determinato comando. Il che significa ad esempio che quando usciamo dobbiamo fare il giro di casa, spegnere tutte le luci e abbassare tutte le tapparelle. Oggi grazie all’evoluzione tecnologica è finalmente possibile far interagire queste funzionalità personalizzandole in base alle nostre abitudini e necessità. Il tutto con possibilità di controllo da un touch screen in casa, da pulsanti per la creazione di scenari, da pc, tablet o smartphone da remoto o in loco.

scenari

Faccio degli esempi sulle posiibili applicazioni delle interazioni tra sistemi. Poniamo l’esempio dello scenario “uscita” dall’abitazione. Premendo un solo tasto o un comando su dispositivi mobili, posso far spegnere tutte le luci e magari accendere per qualche minuto le luci esterne, abbassare tutte le tapparelle, spegnere l’impianto di diffusione sonora, attivare l’antifurto, abbassare il riscaldamento. Porto un altro esempio, scenario “risveglio”: Accende le luci della camera alla minima luminosità, attiva la diffusione sonora, spegne l’antifurto, accende la macchina del caffè. Questi sono solo degli esempi , ma ci sono davvero infinite possibilità di integrazione .

struttura

L’impianto domotico permette un livello di flessibilità altissimo, ad esempio un tasto che accende una luce, senza passare cavi o fare modifiche, può tramite una modifica della programmazione, accendere un altra luce o diventare un comando di gruppo, ad esempio può far accendere tutte le luci di una stanza. L’ impianto può quindi essere sviluppato ed evoluto nel tempo, ma occorre predisporre al meglio la struttura d’impianto, predisponendone tutte le future funzioni aggiuntive. Il chè significa prevedere scatole più grandi, piccoli spazi dedicati per apparecchiature da aggiungere, scatole da incasso non al limite di spazi ed una interconnessione fisica tra gli impianti. Può risultare utile prevedere come detto sopra un punto dedicato alle varie apparecchiature ad esempio in un ripostiglio, dove concentrare tutte le apparecchiature esecutive dei vari impianti.

come funziona

In un impianto domotico in genere, abbiamo un cavo bus ( un cavo con due fili ) e su questo cavo passano tutti i segnali di comando. Su un cavo bus, quindi su due soli fili, possiamo collegare anche decine di pulsanti di comando. Allo stesso tempo, con gli stessi due soli fili, possiamo collegare decine di attuatori (relè ). Come facciamo ad abbinare il pulsante al relativo attuatore? Assegnandogli lo stesso indirizzo tramite configuratori o programmazione. Diciamo ad esempio ad un pulsante che è nell’ambiente numero due e deve comandare la lampada numero uno. La stessa configurazione la facciamo all’attuatore. Possiamo anche dire all’attuatore che deve far parte di un gruppo ed il comando che parte dal pulsante dedicato al gruppo, verrà accettato solo dagli attuatori abilitati a farlo. Questo è solo un esempio, ogni azienda ha le sue modalità di configurazione che però fanno capo a questo principio. Alcuni tra i primi sistemi domotici, mi viene in mente quello della Bticino, usavano dei configuratori numerici da inserire sui comandi e sugli attuatori. Ad oggi la maggior parte dei sistemi viene programmata da pc attraverso il riconoscimento dei codici seriali degli apparecchi connessi all’impianto.

KIT BASE DOMOTICA

KIT BASE TAPPARELLE